Una sera di metà
Maggio, parlando dell’estate ormai prossima con i miei amici e fidanzate,
pregustandoci una stagione piena di mare, caldo e uscite serali nella nostra
cara Rimini, mi uscì dal nulla una proposta: “E se facessimo una vacanzina
solo tra maschi?”. Da un’idea apparentemente utopistica, trovammo sia un
periodo comune a tutti, ossia i cinque giorni dopo ferragosto (dal 16 al 20),
sia la meta che metteva d’accordo tutti e cinque: Madrid. Fu scelta per diversi motivi:
1.
Madrid è una delle capitali europee più importanti, e
nessuno di noi cinque vi era mai stato.
2.
Al momento della prenotazione, era una delle mete più
“economiche”: Bologna-Madrid-Bologna 115€ (consideriamo che è periodo di ferie
estive, ossia la settimana più costosa forse dell’anno).
3.
E’ una città rinomata (come gran parte della Spagna
sostanzialmente) per il calcio, sport che seguiamo con passione e che in questa
città trova una delle massime espressioni a livello mondiale.
Detto ciò, dopo
mesi di preparativi, è arrivato il fatidico giorno della partenza!
1° GIORNO:
Arriviamo all’ aeroporto di Bologna intorno alle ore 15,30 in orario perfetto
per decollare con l’aereo delle ore 17,05. L’aeroporto di Madrid è immenso, ben
4 terminal sono collegati tutti con “marciapiedi mobili”, che in
dieci-quindici minuti ci portano alla fermata della metro “Aeropuerto T4”, che
dall’ aeroporto Barajas porta fino in centro al costo di 5 euro (a causa del
supplemento aeroporto di 3€). La metropolitana madrilena ci si presenta molto
semplice sin da subito: il biglietto si compra direttamente alle macchinette
automatiche, dove bisogna inserire la stazione di destinazione, e questa
calcola automaticamente il costo del biglietto, che varia di decine di
centesimi in base alla distanza. Dopo tre cambi, arriviamo a Puerta del Sol,
nostra destinazione. Infatti alloggiamo in un “hostal” a due passi da
questa piazza, che è il fulcro della vita madrilena, il centro di Madrid e pure
il punto “zero” dove partono tutte le strade più importanti della Spagna.
Dopo una breve ricerca, troviamo la nostra pensioncina a due stelle, l’ Hostal
Alaska, prenotato con Booking ad una cifra veramente accessibile (250€ in
cinque per 4 notti!). Nonostante qualche recensione non proprio
tranquillizzante (classiche negli “ostelli per giovani”), e nonostante il
poco italiano parlato dall’ uomo alla reception, veniamo accompagnati nella
nostra camera famigliare da 6 persone. Troviamo due difetti principalmente alla
camera: i letti sono 4 (due singoli e due da una piazza e mezzo), ed
essendo in cinque ci saremmo dovuti adattare, e il bagno si chiude con una
“triste” porta a soffione. Per il resto, camera spaziosa, pulita e con i
comfort essenziali. Altra pecca il wifi che prende unicamente vicino
alla reception, però funzionante e gratuito. Dopo esserci
sistemati, essendo le 22,15 e molto affamati, decidiamo di andare a cenare.
Purtroppo, facendoci guidare dalla fame, non abbiamo tempo di scegliere, e ci
buttiamo nel primo ristorante che ci ispira vicino a Puerta del Sol per
rifocillarci: “La Cathedral”. Sconsigliato fortemente, classico ristorante da
turista dove ti fanno spendere molto, e la qualità del cibo è scadente,
dai primi, passando per i secondi, fino al dolce. Bene, ora siamo a Puerta del
Sol…e che si fa? C’è solo l’imbarazzo della scelta: neanche a Rimini ci sono
così tanti p.r. che ti vogliono portare nei locali per il quale lavorano con
così tanta tenacia. Imparo presto due parole di spagnolo: NO GRACIAS!
Fortunatamente incontriamo Luca, un ragazzo italiano molto disponibile e
gentile che lavora per lo “Star Coyote 54”, a pochi passi da lì, che oltre ad
accompagnarci nel localino ad ingresso gratuito, ci offre un “cicchetto” e ci
dice che fino all’ 1,30 la birra e il tinto de verano (simile alla sangria)
costano 1 €…quindi approfittiamone! Il locale è molto carino, ma purtroppo,
essendo Agosto un mese in cui Madrid si svuota e anche la movida ne risente,
siamo costretti ad andare alla ricerca di un’alternativa. Tornando in due
minuti a Puerta del Sol, decidiamo di affidarci ad un altro p.r. spagnolo che
ci propone a soli 10 € un tour di 3 discoteche + il solito
“cicchetto-short” + 1 drink. Purtroppo più che discoteche, ci troviamo dentro a
pub di minuscole dimensioni come il Commo. Tutto sommato, con 10 € non potevamo
pretendere le discoteche di Ibiza!
2° GIORNO: Dopo una
bella dormita, decidiamo di pranzare nelle vicinanze e soprattutto cercando di
risparmiare. E così scopriamo il famoso “Museo del Jamon”, dove il rapporto
qualità-prezzo è imbattibile: uno dei tanti tipi di Bocadillos (panini) con
vari tipi di affettati, la loro specialità, e formaggio, più una cerveza
piccola alla imbarazzante cifra di 1,90 € totale! Buonissimo anche il panino
con i calamari fritti, di poco più caro, specialità tipica di Madrid. Nel
pomeriggio ci dividiamo: in tre si dirigono con la metro al Santiago Bernabeu
per fare il tour dello stadio (che dista 4 km circa dal centro di Madrid) e
compreranno anche i biglietti per la partita amichevole della sera successiva
Real Madrid-Galatasaray, io e un altro invece saremmo rimasti nei dintorni,
oltre a cercare scorte per la camera e souvenir.
Dopo alcune foto di
rito con i monumenti in Puerta del Sol, come quella con la statua dell’Orso e
del Corbezzolo, il Palazzo delle Poste e la statua al centro di Carlo III di
Spagna a cavallo, ci incamminiamo verso la Gran Via. Quest’ultima è conosciuta
come la Broadway madrilena, è per eccellenza il luogo della vita
commerciale e turistica della capitale. I palazzi enormi e
maestosi, con ai piedi decine e decine di negozi appartenenti alle
più grandi catene commerciali mondiali, si innalzano sopra il passaggio caotico
delle auto sulla strada e delle persone che fanno shopping. Prendiamo poi
un aperitivo in Plaza de Santa Ana e poi ci rincontriamo alle 18 con gli altri
a Puerta del Sol. Purtroppo arrivano con una brutta notizia: i biglietti per la
partita erano finiti! Io ci rimango un po’ male, in quanto sì, il tour dello
stadio con spogliatoi, trofei e sala stampa non mi interessava molto, ma vedere
il campo e le tribune del Bernabeu deve essere qualcosa di imperdibile! La
partita del giorno seguente era l’occasione perfetta per il mio desiderio, e
inoltre avrei visto anche fenomeni come Cristiano Ronaldo, Bale e tutti gli
altri giocare… Ci dirigiamo però verso il museo Reina Sofia (gratuito dalle 18
alle 20) con la metro: siamo partiti da Rimini con l’idea che avremmo avuto
bisogno della metropolitana solo poche volte, non calcolando minimamente
abbonamenti da comprare. Purtroppo le distanze che decidemmo
preventivamente e il caldo secco pomeridiano non erano stati calcolati
bene, e vediamo sin dal secondo giorno che avremmo speso di meno se
avessimo fatto subito l’abbonamento settimanale. Comunque, arrivati, dopo una
breve coda di 5 minuti, entriamo e facciamo un giro veloce, non essendo
“appassionati” di arte, ammirando fugacemente i quadri presenti, e
soffermandoci unicamente sul Guernica di Picasso, che mi ha emozionato
parecchio, essendo un’opera enormemente espressiva, simbolo del Cubismo e di
grande importanza mondiale. Usciamo affamati intorno alle 20,30 e decidiamo di
fermarci a cenare in un fast food vicino al museo, il KFC. Saranno gusti, ma
eviterò in futuro questa catena di fast food. Dopo cena e dopo una breve sosta
all’ Hostal Alaska, torniamo in Puerta del Sol per vivere un’altra notte
madrilena. Incontriamo nuovamente Luca, che dopo averci accompagnato al suo
solito discopub e averci offerto un pre-serata come la sera successiva, ci
consiglia un altro posto dove poter bere qualcosa e ballare ad ingresso
gratuito. Luca ci indirizza verso il suo amico venezuelano, Emilio, altro
p.r. che lavora in Puerta del Sol, che pubblicizza e offre bevute a prezzi
stracciati alla “Fontana de Oro”. Questo Irish Pub, che fino all’1,30 propone
musica dal vivo, presenta un ambiente accogliente, con musica di tutti i generi
ed è sempre pieno di turisti e abitanti del posto, incentivati dall’ ingresso
gratuito. Dopo il solito “cicchetto”, che abbiamo appurato essere usanza
offrire (sarebbe un bell’ incentivo anche nella nostra Rimini), abbiamo preso un
drink con lo speciale sconto-amico di Emilio, a 5€ l’uno.
3° GIORNO: Dopo un
altra mattinata di riposo, ci rechiamo intorno alle 2,30 a pranzare al Museo
del Jamon, prima di incamminarci verso il Parco del Retiro. Decidiamo infatti
di fare una passeggiata, in quanto in ordine ci si sarebbero presentati davanti
diversi luoghi di interesse. Andiamo verso Nord, e giriamo a destra,
riprendendo la Gran Via per ricongiungerci a Calle de Alcalà, altra strada
principale di Madrid.
Questa attraversa Plaza de Cibeles, dove sorge la famosa
fontana con la dea e il Palacio de Comunicaciones, attuale sede del comune di
Madrid. Di seguito, muovendoci verso est, troviamo uno dei monumenti
simbolo di Madrid, la Puerta de Alcalà nella Plaza de la Indipendencia. Dopo
alcune foto e dopo una sosta rigenerativa (38° alle 15,30!) proseguiamo verso
l’ingresso del Parco del Retiro: quello che ci si pone davanti è una immensa
distesa di verde e di stradine, fino ad arrivare al famosissimo
laghetto artificiale centrale, dove si può ammirare il maestoso monumento ad
Alfonso XII. Decidiamo di noleggiare per 45 minuti due barchette per un totale
di 12,60€ da dividere in cinque. L’esperienza è molto divertente, rilassante e l’atmosfera estiva è perfetta per questa attrazione.Dopo aver preso una bibita rinfrescante (i prezzi sono veramente alti nei numerosi chioschi che si trovano nel parco), ci avviamo verso il nostro Hostal in metropolitana. Dopo una doccia rigenerante, decidiamo di andare a mangiare la famosa paella spagnola, e ci fermiamo in un ristoranti proprio a due passi dalla nostra via. Sono le 22,30, ma non è un problema, ormai ci siamo abituati al ritmo spagnolo, anzi siamo in perfetta sintonia con le loro usanze: tutti i pasti sono in ritardo di circa un’ora-un’ora e mezza rispetto alle nostre abitudini. Paella molto buona, sangria ottima, unico neo: i prezzi erano senza IVA (c’è una scritta minuscola nel menu che lo indica, ma chiaramente non visibile e non accennato neanche dal cameriere, che parlava benissimo italiano tra l’altro) e hanno portato come antipasto 7,50€ di pane che non avevamo chiesto, ma accettato comunque credendo fosse compreso nel pasto. Guardiamo poi la partita Real Madrid-Galatasaray, invece che al Bernabeu, davanti a una cerveza al pub O’Connell’s, proprio sotto il nostro Hostal; domani però, avrò la possibilità ancora di andare nello stadio dei Galacticos.
4° GIORNO: Sveglia
da solo alle 11,00 di mattina e via verso il Bernabeu: quel giorno ci sarebbe
stata alle 13,00 la presentazione del nuovo acquisto del Real Madrid, Mateo
Kovacic, appena arrivato dall’ Inter! Quindi arrivo allo stadio Santiago
Bernabeu intorno alle 12,30, mezz’ora in anticipo per monitorare la situazione:
in caso non ci fosse stato nulla, avrei fatto il tour guidato come hanno fatto
i miei amici.
Provo a fare un giro intorno allo stadio, e appena dietro la
curva, mi si presenta davanti una coda di centinaia di persone lungo tutto il
perimetro dello stadio; dopo essermi accertato che la fila di persone fosse per
la presentazione del nuovo acquisto, mi metto in coda e dopo una ventina di
minuti riesco ad entrare nell’ impianto. Per me, appassionato di calcio,
entrare nel tempio del calcio europeo è un’emozione unica: le tribune, il manto
erboso, l’atmosfera che si respira al Bernabeu è qualcosa di indescrivibile. A
fare da cornice a tutto ciò, centinaia di persone, con magliette del Real
personalizzate, gioiose, che cantano e intonano cori da stadio anche per la
presentazione di un giocatore. Il calcio in Spagna è una religione, basta
passeggiare in centro a qualsiasi ora del giorno per notare la passione dei
madrileni per questo sport.Quindi, dopo essere entrato gratuitamente, essermi seduto in tribuna centrale e aver assistito alla cerimonia di presentazione del giovane Kovacic, posso dirmi soddisfatto e torno all’ Hostal per pranzare con gli altri.Dopo il pranzo al Mc Donald’s nella Gran Via, ci muoviamo verso il Vicente Calderon, stadio dell’altra squadra importante della città, l’Atletico Madrid. Arriviamo nel quartiere dello stadio con la metro, e dopo una passeggiata lungo il fiume di Madrid, il Rio Manazanares, ci rechiamo allo store ufficiale dell’Atletico Madrid, dentro allo stadio, dove compriamo il biglietto per il tour guidato (8€ con lo sconto preso all’ Hostal Alaska). Chiaramente, dopo aver visto il Bernabeu, è logico rimanere indifferenti ad uno stadio “normale”: questa struttura, che decadrà in favore del nuovo stadio che stanno costruendo , fa parte della storia del calcio spagnolo, teatro di mille “battaglie” dei Colchoneros, soprannome dei giocatori dell’Atletico. Per calciofili come noi, la bellezza e la storia che offre questo stadio e il fascino della squadra “operaia”, meno ricca rispetto ai cugini del Real, ci gratifica comunque.
Dopo il tour, ci
spostiamo sempre in metro a Plaza de Espana e 5 minuti a piedi più a
Sud ci imbattiamo nel Palacio Real. La maestosità e la regalità
dell’immensa struttura, simbolo della monarchia spagnola, circondata da
giardini ben curati e marciapiedi puliti, ci colpisce e dopo le foto di rito e
sosta rigenerante, ci muoviamo verso la vicina Cattedrale de la Almudena, che è
il principale luogo di culto cattolico della città.
Torniamo poi a
piedi verso l’Hostal, non prima di fermarci ad ammirare la
bellezza di Plaza Mayor e dei suoi fantastici edifici che ne delimitano il
perimetro, muovendoci tra la folla che alle 19,00 di sera, esce in massa, dopo
aver superato il caldo secco pomeridiano.
La sera,
consultando Tripadvisor, cerchiamo un ristorantino dove mangiare bene e
spendere poco, e troviamo il Malaspina, proprio a due passi da noi. Veramente
consigliato, si mangia benissimo, servizio impeccabile, e il prezzo è veramente
contenuto. Dopo cena, torniamo alla Fontana de Oro, dove oltre a prendere
qualcosa da bere, abbiamo giocato anche a biliardo nel piano inferiore.
5° GIORNO: Sveglia,
panino da asporto al Museo del Jamon, e via all’aeroporto, dove prendiamo
il volo delle 14,05 verso Bologna.
Di Madrid mi
rimarrà sempre impresso lo stile di vita, il caldo secco diverso dal nostro
della riviera romagnola, la cordialità degli abitanti e la passione
per il calcio. Sono rimasto sorpreso dall’ importanza
della vita notturna madrilena; nonostante abbiamo soggiornato
ad Agosto, un mese “morto” per le capitali europee, abbiamo trovato
una città giovanile e che fa della “movida” un’attrazione per il turismo. Gracias Madrid, hasta luego!
Nessun commento:
Posta un commento